venerdì 13 maggio 2016

Devozione al Sacro Cuore di Gesù e i primi nove venerdì del mese


Devozione al Sacro Cuore di Gesù


Ma, in cosa consiste, esattamente, la devozione al Sacro Cuore?

E una straordinaria e specialissima promessa del Sacro Cuore di Gesù con la quale Egli ci assicura l'importantissima grazia della morte in grazia di Dio, quindi la salvezza eterna. 

Nelle Sacre Scritture, il cuore non ha affatto i connotati sentimentali che ha invece assunto a partire dal secolo XIX con l'affermarsi di quel movimento culturale denominato romanticismo. Nelle Sacre Scritture il cuore non esprime il sentimento bensì la volontà. Leggiamo, per esempio, nel Salmo 118: "Con tutto il cuore ti cerco, non farmi deviare dai tuoi precetti". Il cuore esprime la volontà umana, esprime il suo desiderio di camminare verso la santità. Ma è una volontà densa di pensiero, come nel brano evangelico che dice: "Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore" (Luca 2,19). Il cuore non è il sentimento, ma l'anima che serba quelle cose e medita su di esse. Il cuore è la volontà della persona, è il suo elemento dinamico col quale considera e analizza le cose. Il Sacro Cuore di Gesù è questo in Nostro Signore. Il Sacro Cuore è il modo con il quale Egli considera tutte le cose, le analizza e le guida con la Sua volontà divina. E questa volontà deve trovare un'eco nel cuore dell'uomo. Per estensione, esiste anche la devozione, immensamente significativa, al Cuore Immacolato di Maria, che è come uno scrigno all'interno del quale troviamo il Sacro Cuore di Gesù. 


Il giorno della festa del Sacratissimo Cuore di Gesù, come richiesto dallo stesso Signore a S. Margherita Maria Alacoque, occorre assistere alla S. Messa e ricevere la S. Comunione in spirito di riparazione e fare uno o più atti di riparazione per le offese che il Divin Cuore di Gesù riceve dagli uomini, in particolare le offese, gli oltraggi e irriverenze verso il Santissimo Sacramento. 

A chi gli renderà quest'onore Egli ha promesso: 

- "il mio Cuore si dilaterà per effondere abbondantemente le grazie del suo divino amore su coloro che Gli renderanno quest'onore e procureranno che anche altri glielo rendano" 

- "Ho una sete ardente di essere onorato dagli uomini nel santissimo Sacramento: ma non trovo quasi nessuno che si adoperi ad estinguere la mia sete e corrisponda al mio amore"

A chi abbraccia la devozione al Sacro Cuore, Nostro Signore ha promesso un fiume di grazie.Ecco le precise parole con cui Gesù manifestò la Grande Promessa a S. Margherita Maria Alacoque:



«Io ti prometto, nell'eccesso della Misericordia del mio Cuore, che il Mio amore onnipotente concederà la grazia della penitenza finale a tutti coloro che si comunicheranno il primo venerdì del mese, per nove mesi di seguito. Essi non morranno nella Mia disgrazia, nè senza avere ricevuto i Santi Sacramenti, e in quegli ultimi momenti il Mio Cuore darà loro un sicuro asilo». 



Che cosa promette Gesù? 

Egli promette la coincidenza dell'ultimo istante della vita terrena con lo stato di grazia, per cui si è eternamente salvi in Paradiso. Gesù spiega la sua promessa con le parole: «essi non morranno in mia disgrazia, né senza aver ricevuto i Santi Sacramenti, e in quegli ultimi momenti il mio Cuore sarà loro un asilo sicuro». Le parole «né senza aver ricevuto i Santi Sacramenti» sono forse una sicurezza contro la morte improvvisa? Cioè chi avrà fatto bene i nove primi venerdì sarà certo di non morire senza prima confessarsi, aver ricevuto il santo Viatico e l'Unzione dell'Infermi? Importanti Teologi, commentatori della Grande Promessa, rispondono che questo non è promesso in forma assoluta, poiché:

1) chi, al momento della morte, si trova già in grazia di Dio, di per sé non ha bisogno dei Sacramenti per salvarsi eternamente; 
2) chi invece, negli ultimi momenti della vita, si trova in disgrazia di Dio, cioè in peccato mortale, ordinariamente per rimettersi in grazia di Dio ha bisogno almeno del Sacramento della Confessione. Però in caso d'impossibilità a confessarsi; oppure in caso di morte improvvisa, prima che l'anima si separi dal corpo, Dio può supplire alla recezione dei Sacramenti con grazie interiori e ispirazioni che inducano il moribondo a fare un atto di dolore perfetto, in modo da ottenere il perdono dei peccati, riavere la grazia santificante e così salvarsi eternamente. Questo ben inteso, in caso eccezionale, quando cioè il moribondo, per cause indipendenti dalla sua volontà, non potesse confessarsi. Quello invece che il Cuore di Gesù promette in modo assoluto e senza restrizioni è che nessuno di coloro che hanno fatto bene i Nove Primi Venerdì morrà in peccato mortale, concedendogli:

a) se egli è giusto, la perseveranza finale nel lo stato di grazia; 
b) se egli è peccatore, il perdono di ogni peccato mortale sia per mezzo della Confessione, sia per mezzo di un atto di dolore perfetto.

Tanto basta perché il Paradiso possa dirsi veramente assicurato, perché — senza eccezione alcuna — il suo amabile Cuore servirà per tutti di sicuro rifugio in quei momenti estremi. Pertanto nell'ora dell'agonia, negli ultimi istanti della vita terrena, da cui dipende l'eternità, possono insorgere e scatenarsi anche tutti i demoni dell'inferno, ma non riusciranno a prevalere contro chi ha fatto bene i Nove Primi Venerdì richiesti da Gesù, perché il suo Cuore gli sarà rifugio sicuro. La sua morte in grazia di Dio e la sua eterna salvezza saranno un consolante trionfo dell'eccesso della misericordia infinita e dell'onnipotenza d'amore del Suo Cuore Divino. 

La condizione 

Chi fa una promessa ha diritto di mettervi la condizione che vuole. Ebbene, Gesù, nel fare la sua Grande Promessa, si contentò di mettervi soltanto questa condizione: fare la Comunione nei primi Venerdì di nove mesi consecutivi. A chi sembrasse quasi impossibile che con un mezzo così facile si possa ottenere una grazia così straordinaria qual'è quella di conseguire la felicità eterna del Paradiso, deve tenere conto che tra questo mezzo così facile e una grazia così straordinaria si frappongono la Misericordia infinita e l'Onnipotenza di Dio. Chi può mettere limiti all'infinita Bontà e Misericordia del Cuore Sacratissimo di Gesù e restringere l'entrata in Paradiso? Gesù è il Re del Cielo e della terra, di conseguenza spetta a Lui fissare agli uomini le condizioni per la conquista del suo Regno, il Paradiso. Come dev'essere compiuta la condizione posta da Gesù per conseguire la Grande Promessa? Questa condizione deve essere compiuta fedelmente e quindi: 

1) le Comunioni devono essere nove e chi non le avesse fatte tutte e nove non ha diritto alla Grande Promessa; 
2) le Comunioni devono essere fatte nei primi venerdì del mese, e non in altro giorno della settimana. Nemmeno il confessore può commutare il giorno, perché la Chiesa non ha concesso a nessuno questa facoltà. Neppure gli ammalati possono essere dispensati dall'osservare questa condizione; 
3) Per nove mesi consecutivi senza interruzione. Chi dopo aver fatto cinque, sei, otto Comunioni, la tralasciasse poi un mese, anche involontariamente o perché impedito o perché se ne fosse dimenticato, costui per questo non avrebbe fatto alcuna mancanza, ma sarebbe obbligato a ricominciare la pratica daccapo e le Comunioni già fatte, sebbene sante e meritorie, non potrebbero essere computate nel numero. La pratica dei Nove Primi Venerdì si può cominciare in quel periodo dell'anno che torna più comodo, importante è non interromperla. 
4) Nel fare le nove Comunioni bisogna avere l'intenzione di farle secondo le intenzioni del Cuore di Gesù per ottenere la sua Grande Promessa, e cioè la salvezza eterna. Questo è molto importante perché, senza questa intenzione, fatta almeno nell'incominciare l'esercizio dei Primi Venerdì, non si potrebbe dire di avere bene adempiuta la pia pratica. 
5) Le nove comunioni devono essere fatte in grazia di Dio, con la volontà di perseverare nel bene e di vivere da buon cristiano. E' chiaro che:

A) Se uno facesse la Comunione sapendo di essere in peccato mortale, non solo non si assicurerebbe il Paradiso, ma, abusando in modo così indegno della misericordia divina, si renderebbe meritevole di grandi castighi perché, invece di onorare il Cuore di Gesù l'oltraggerebbe orribilmente commettendo un peccato gravissimo di sacrilegio. 
B) Chi facesse queste nove Comunioni per potersi poi abbandonare liberamente ad una vita di peccati dimostrerebbe con questa perversa intenzione di essere attaccato al peccato e quindi le sue Comunioni sarebbero tutte sacrileghe e non potrebbe certamente pretendere di essersi assicurato il Paradiso. 
C) Chi invece avesse iniziato i nove primi Venerdì con buone disposizioni, ma poi per debolezza venisse a cadere in peccato grave, purché si penta di vero cuore, riacquisti la grazia santificante con la Confessione Sacramentale e continui senza interruzioni le nove Comunioni, costui conseguirà la Grande Promessa. 

Che cosa si dovrà dire di colui che, dopo di aver fatto bene i nove primi Venerdì del mese, con l'andare del tempo diventasse cattivo e vivesse malamente? La risposta è molto consolante. Gesù, nel fare la Grande Promessa, non ha eccettuato nessuno di quelli che avranno compiuto bene le condizioni dei Primi Nove Venerdì. Anzi è da notare la circostanza che Gesù, nel rivelare la sua Grande Promessa, non disse ch'essa è un tratto della sua misericordia ordinaria, ma dichiarò espressamente che è un eccesso della misericordia del suo Cuore, cioè una misericordia straordinaria che compirà con l'onnipotenza del suo amore. Ora queste espressioni così energiche e solenni ci fanno capire chiaramente e ci confermano nella sicura speranza che il suo Cuore amorosissimo concederà anche a questi poveri traviati il dono ineffabile della salvezza eterna. Che se per convertirli fosse anche necessario di operare miracoli straordinari di grazia, Egli compirà quest'eccesso della misericordia del suo amore onnipotente, dando loro la grazia di convertirsi prima di morire, e concedendo loro il perdono, li salverà. Quindi chi fa bene i nove Primi Venerdì non morirà in peccato, ma morrà in grazia di Dio e certamente si salverà. Questa pia pratica ci assicura la vittoria sul nostro nemico capitale: il peccato. Non una vittoria qualsiasi ma la vittoria ultima e decisiva: quella sul letto di morte. Che grazia sublime della infinita Misericordia di Dio! Questa pratica dei Nove Primi Venerdì non favorisce forse la presunzione, peccato contro lo Spirito Santo? La domanda sarebbe imbarazzante se non ci fosse di mezzo:

1) da una parte la promessa incondizionata di Gesù che ha voluto indurci a porre in Lui ogni nostra confidenza, rendendosi Egli garante della nostra salvezza per i meriti del suo amorosissimo Cuore; 
2) e dal l'altra parte l'autorità della Chiesa che ci invita ad approfittare di questo mezzo così facile per raggiungere la vita eterna.

Quindi non esitiamo a rispondere che essa non favorisce in alcun modo la presunzione delle anime bene intenzionate, ma ravviva loro la speranza di giungere in Paradiso nonostante le loro miserie e debolezze. Le anime bene intenzionate sanno benissimo che nessuno può salvarsi senza la sua libera corrispondenza alla grazia di Dio che ci spinge soavemente e fortemente a osservare la legge divina, cioè a fare il bene e a fuggire il male, come insegna il Dottore della Chiesa S. Agostino: «Chi ha creato te senza di te, non salverà te senza di te». È questa appunto la grazia che intende ottenere colui che si accinge a fare i Nove Primi Venerdì con retta intenzione. 

Questa è la raccolta di tutte le promesse fatte da Gesù a santa Margherita Maria, in favore dei devoti del Sacro Cuore:

1. Io darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato.
2. Io metterò la pace nelle loro famiglie.
3. Io li consolerò in tutte le loro afflizioni.
4. Io sarò il loro sicuro rifugio in vita e specialmente in morte.
5. Io spanderò le più abbondanti benedizioni sopra tutte le loro imprese.
6. I peccatori troveranno nel mio Cuore la fonte e l'oceano infinito della misericordia.
7. Le anime tiepide diverranno fervorose.
8. Le anime fervorose s'innalzeranno rapidamente a una grande perfezione.
9. Io benedirò le case ove l'immagine del mio sacro Cuore sarà esposta e onorata.
10. Io darò ai sacerdoti il dono di commuovere i cuori più induriti.
11. Le persone che propagheranno questa devozione avranno il loro nome scritto nel mio Cuore e non ne sarà mai cancellato.
12. Io prometto nell'eccesso della misericordia del mio Cuore che il mio amore onnipotente concederà a tutti quelli che si comunicheranno il primo venerdì del mese per nove mesi consecutivi la grazia della penitenza finale. Essi non moriranno in mia disgrazia, né senza ricevere i Sacramenti, e il mio Cuore sarà loro rifugio sicuro in quell'ora estrema.

Dagli scritti di Santa Margherita Maria Alacoque:

[...] Una volta mentre ero davanti al SS.mo Sacramento, (era un giorno dell’ottava del «Corpus Domini») ricevetti dal mio Dio grazie straordinarie del suo Amore; mi sentii spinta dal desiderio di ricambiarlo e di rendergli amore per amore.  Egli mi rivolse queste parole: «Tu non puoi mostrarmi amore più grande che facendo ciò che tante volte ti ho domandato».
  Allora scoprendo il suo Divin Cuore mi disse: «Ecco quel Cuore che tanto ha amato gli uomini e che nulla ha risparmiato fino ad esaurirsi e a consumarsi per testimoniare loro il suo Amore.
  In segno di riconoscenza, però, non ricevo dalla maggior parte di essi che ingratitudini per le loro tante irriverenze, i loro sacrilegi e per le freddezze e i disprezzi che essi mi usano in questo Sacramento d’Amore.  Ma ciò che più mi amareggia è che ci siano anche dei cuori a me consacrati che mi trattano così ».
«Per questo ti chiedo che il primo venerdì dopo l’ottava del “Corpus Domini”, sia dedicato a una festa particolare per onorare il mio Cuore, ricevendo in quel giorno la santa comunione e facendo un’AMMENDA D’ONORE per riparare tutti gli oltraggi ricevuti durante il periodo in cui è stato esposto sugli altari.  Io ti prometto che il mio Cuore si dilaterà per effondere con abbondanza le ricchezze del suo divino Amore su coloro che gli renderanno questo onore e procureranno che gli sia reso da altri».


L'ammenda d'onore è l'Atto di riparazione al Sacratissimo Cuore di Gesù, scritto da Papa Pio XI  nell'  Enciclica Miserentissimum Redemptor dell'8 maggio 1928, che riportiamo qui sotto:



Atto di Riparazione e Ammenda


Scritto da Sua Santità Pio XI per essere recitato pubblicamente nelle chiese nella festa del Cuore sacratissimo di Gesù.

Si concede l’indulgenza parziale al fedele che recita piamente questo atto di riparazione L'indulgenza è plenaria se lo si recita pubblicamente nella solennità del Sacro Cuore di Gesù.

Gesù dolcissimo, il cui immenso amore per gli uomini viene con tanta ingratitudine ripagato di oblio, di trascuratezza, di disprezzo, ecco che noi, prostrati innanzi a te, intendiamo riparare con particolari attestazioni di onore una così indegna freddezza e le ingiurie con le quali da ogni parte viene ferito dagli uomini l'amatissimo tuo Cuore. Memori però che noi pure altre volte ci macchiammo di tanta indegnità, e provandone vivissimo dolore, imploriamo anzitutto per noi la tua misericordia, pronti a riparare con volontaria espiazione, non solo i peccati commessi da noi, ma anche quelli di coloro che, errando lontano dalla via della salute, ricusano di seguire te come pastore e guida, ostinandosi nella loro infedeltà, o calpestando le promesse del battesimo, hanno scosso il soavissimo giogo della tua legge. E mentre intendiamo espiare tutto il cumulo di sì deplorevoli delitti, ci proponiamo di ripararli ciascuno in particolare: l'immodestia e le brutture della vita e dell'abbigliamento, le tante insidie tese dalla corruttela alle anime innocenti, la profanazione dei giorni festivi, le ingiurie esecrande scagliate contro te e i tuoi santi, gli insulti lanciati contro il tuo Vicario e l'ordine sacerdotale, le negligenze e gli orribili sacrilegi onde è profanato lo stesso sacramento dell'amore divino, e infine le colpe pubbliche delle nazioni che osteggiano i diritti e il magistero della Chiesa da te fondata. Ed oh potessimo noi lavare col nostro sangue questi affronti! Intanto come riparazione dell'onore divino conculcato, noi ti presentiamo, accompagnandola con le espiazioni della Vergine tua madre, di tutti i santi e delle anime pie, quella soddisfazione che tu stesso un giorno offristi sulla croce al Padre e che ogni giorno rinnovi sugli altari, promettendo con tutto il cuore di voler riparare, per quanto sarà in noi e con l'aiuto della tua grazia, i peccati commessi da noi e dagli altri e l'indifferenza verso sì grande amore con la fermezza della fede, l'innocenza della vita, l'osservanza perfetta della legge evangelica, specialmente della carità, e di impedire inoltre con tutte le nostre forze le ingiurie contro di te, e di attrarre quanti più potremo alla tua sequela. Accogli, te ne preghiamo, o benignissimo Gesù, per l'intercessione della beata Vergine Maria riparatrice, questo volontario ossequio di riparazione, e conservaci fedelissimi nella tua obbedienza e nel tuo servizio fino alla morte con il gran dono della perseveranza, mediante il quale possiamo tutti un giorno pervenire a quella patria, dove tu col Padre e con lo Spirito Santo vivi e regni Dio per tutti i secoli dei secoli. Amen.


AMMENDA ONOREVOLE AL SS. CUORE DI GESU’


Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini e che dalla maggior parte di essi, e spesso da quelli che Egli ha prediletti, non riceve che ingratitudini ed oltraggi!

Noi abbiamo sentito, o Signore i vostri gemiti e le vostre afflizioni. 

Voi stesso avete rivelato a S. Margherita Maria, discepola del vostro Cuore, che quest’ingratitudine vi arreca maggior dolore di tutti i patimenti della vostra Passione. 

Se almeno, come dicevate, gli uomini che tanto amate vi ricambiassero anche solo in parte del vostro amore, Voi stimereste come un nulla tutto quello che avete sofferto per essi.

Noi vogliamo fin d’oggi, o Signore rendervi questo ricambio d’amore, procurando al vostro tenerissimo Cuore un qualche sollievo con la compassione dei nostri cuori riconoscenti. 

Ooh. Potessimo anche noi vivere quella perfetta vita d’immolazione, d’abbandono e di amore, che il vostro Cuore così ardentemente desidera!

Con Maria Maddalena, noi vogliamo spargere sui vostri piedi e sul vostro Sacratissimo Capo unguenti fragranti d’amore e di devozione.

Con Santa Veronica noi ardentemente desideriamo consolarvi di tutti gli oltraggi da cui siete tanto amareggiato. 

Con la vostra SS. Madre, con S. Giovanni e con tutti i vostri devoti e fedeli amici del Calvario vogliamo risarcirvi dell’abbandono in cui vi lasciano tante anime a Voi care.

Ooh, potessimo con nostro zelo apostolico condurre a Voi tutti i cuori degli uomini! 

Amato sia da per tutto il Sacro Cuore di Gesù!
Sia lodato, ringraziato e consolato da per tutto ora e sempre il Cuore adorabile di Gesù! Così sia.

Genuflessi umilmente innanzi a Te, o Sacro Cuore di Gesù, rinnoviamo la nostra consacrazione per riparare tutti gli oltraggi con un accrescimento di fedeltà e d'amore.

Quanto più si bestemmieranno i tuoi santi misteri, tanto più noi li crederemo.

Quanto più l'empietà si sforzerà di rapirci le nostre immortali speranze, tanto più spereremo in Te, unica speranza degli uomini.

Quanto più i cuori ingrati resisteranno alle tue divine attrattive, tanto più noi ti ameremo, o Cuore amatissimo di Gesù.

Quanto più sarà oltraggiata la tua Divina Maestà, tanto più noi la adoreremo.

Quanto più le tue sante leggi saranno dimenticate e trasgredite, tanto più con diligenza le osserveremo.

Quanto più le tue adorabili virtù saranno disconosciute, tanto più ci sforzeremo di praticarle, o Cuore modello di ogni virtù.

Quanto più i Sacramenti saranno di sprezzati e abbandonati, tanto più li riceveremo con amo re e con rispetto.

Quanto più l'inferno si adoprerà per la rovina delle anime, tanto più ci infiammeremo del desiderio della loro salvezza.

Quanto più il sensualismo e l'orgoglio tenderanno a distruggere l'abnegazione e lo spirito di dovere,
tanto più ci affezioneremo alla mortificazione e allo spirito di sacrificio.

Quanto più la Tua e nostra cara Madre Maria sarà bestemmiata nei singolari privilegi di cui l'arricchisti, tanto più la onoreremo, invocandola Madre nostra e Vergine Immacolata.

Quanto più la Chiesa e il Romano Pontefice saranno perseguitati e umiliati, tanto più li venereremo prestando loro fedelissima obbedienza.

Concedici, o Cuore di Gesù, di divenire tuoi veri discepoli e apostoli durante tutta la vita ed esser poi partecipi del la tua gloria e del tuo gaudio nella beata eternità. Amen.

Amore del Cuore di Gesù, infiamma il mio cuore.

Carità del Cuore di Gesù, diffonditi nel mio cuore.

Forza del Cuore di Gesù, sostieni il mio cuore. 

Misericordia del Cuore di Gesù, perdona al mio cuore. 

Pazienza del Cuore di Gesù, non ti stancare del mio cuore. 

Regno del Cuore di Gesù, stabilisciti nel mio cuore. 

Sapienza del Cuore di Gesù, illumina il mio cuore.

Volontà del Cuore di Gesù, disponi del mio cuore.

Zelo del Cuore di Gesù, consuma il mio cuore.

Vergine Immacolata, prega per noi il Sacro Cuore di Gesù.


Per amore di Gesù facciamo conoscere ad altre anime questa richiesta da parte del Signore, e gli atti di culto e di riparazione verso il suo Misericordiosissimo Cuore oggi tanto offeso, oltraggiato e dimenticato.


Aggiungo a questo post un contributo audio di padre Giorgio Maria, che in poche parole spiega tutto e bene:







Buon ascolto!

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