domenica 5 aprile 2020

Castighi di Dio? Quali e perché!



L'immagine di Maria Santissima per ricordare a me e a tutti che Ella non è solo "discepola e madre" ma certamente Immacolata, Regina, Corredentrice, Mediatrice e Avvocata nostra!



Mentre questa immagine rappresenta plasticamente la situazione Nostra e della Chiesa oggi!

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Siamo arrivati alla domenica delle palme che precede la Santa Pasqua di questo sofferto anno 2020  senza poterci inginocchiare davanti al Santissimo e adorarlo come Lui vuole.  Qualcuno allora ipotizza che questi tempi così strani, strani non siano ma, conseguenza di “qualcosa”, cosa? I nostri peccati! Aaahhh…  che parolaccia ho scritto! Peccato! No! Oggi non si può parlare di peccato, casomai di fragilità, errore, debolezza, ma non di Peccato. Eppure questo coronavirus che tanto sta stravolgendo la nostra vita, dobbiamo chiederci se sia “un caso” o no! Dobbiamo chiederci SE (forse) Qualcuno ci sta chiedendo qualcosa… Avete Voi voluto fare a meno di Me? Bene! Fate pure… ma vedete di cavarvela da soli! Ce la farete? Forse! Ma a che prezzo? SE invece vorrete fare ricorso a Me… IO SONO qua… ma… pentitevi! Aaaahhh… ancora?… un’altra parola innominabile Oggi! Pentimento… di cosa?  E verso Chi?… DIO! Eccolo qua il fondamentalista! Non sà che dio NON esiste? Che Noi adoriamo Solo Noi stessi? (Prima di procedere in queste elucubrazioni… sarà meglio fermarsi un momento e leggere questo scritto di Danilo Quinto: “Se ci sarà un «dopo», che «dopo» sarà?”; parla di NOI, noi tutti umani viventi su questa terra oggi! E ci dice che il Nostro Peccato è quello di esserci messi al posto di Dio!). Cito da Danilo Quinto: “siamo noi i padroni assoluti e incontrastati del nostro futuro”; e ancora: “Possiamo tutto e vogliamo tutto”; e ancora: “Sopra le mie leggi (io uomo), esiste solo il nulla, il vuoto”; e ancora: “Sono solo io – uomo – a stabilire, prima in modo clandestino e poi per legge, che sia cosa buona e giusta dare e togliere la vita quando voglio”, e ancora: “Posso eliminare le vite che non mi piacciono”; e ancora: “Chi giudica le mie azioni e i miei comportamenti? Nessuno. E’ vietato giudicarli. Ha detto qualcuno: «Chi sono io per giudicare?». Il «retto giudizio» che insegnava Gesù? Un retaggio del passato. Siamo nella modernità”;  e ancora: “Posso bestemmiare, rubare, desiderare la roba e la donna d’altri, non onorare mio padre e mia madre, dire falsa testimonianza, commettere atti impuri, non santificare le feste, nominare il nome di Dio invano, posso uccidere milioni e milioni di essere umani, con le guerre che scateno e l’odio che le alimenta, posso fabbricare idoli, al posto di Dio,  posso delegare il governo del mondo a piccole elites che nelle loro riunioni segrete… (…), …che godimento vedere gli uomini morire senza sacramenti. Da soli. Negli ospedali o nelle loro case. Senza il conforto dei loro cari. Senza poter essere vestiti, restando nudi, con i loro corpi disinfettati con cura, avvolti da materiale isolante. Senza funerali. Inceneriti nei forni crematori. Altro che «Resurrezione della carne». I loro corpi diventano cenere e le loro anime restano per sempre mie…”. Insomma… quello che scrive Danilo Quinto è quanto l’Uomo oggi Crede di poter e volere fare “etsi  deus non daretur” ma NON è così! Proseguendo a citare Danilo Quinto - e da Adesso il protagonista è “il nemico di Dio e Nostro nemico” - ecco che si rende presente Lui, il nemico: “Ecco che Lo sfido con l’abominio che organizzo davanti al Santissimo Sacramento, dove si presenta una processione con in testa monsignori e vescovi, che portano a spalla una canoa amazzonica sulla quale troneggia la «pachamama»: un feticcio in legno di ominide femminile incinta (la madre terra), simbolo pagano della fertilità. Nessuno, tra i pastori – che conoscono la Sacra Scrittura – ammonisce sul fatto che il sacrilegio e la blasfemia consumata impongono il pentimento e il perdono di Dio, pena la Sua condanna? Mi hanno fatto un grande servigio e io li ringrazio, come ringrazio il mio nemico che mi concede di operare. Per ora. Io so che sono stato sconfitto per sempre con il Suo sacrificio e con la Croce. Il mio tempo è breve e lo devo consumare in fretta e al meglio delle mie possibilità. In fondo, nulla è cambiato, per gli uomini, dopo la Croce. Sono immersi nel peccato come lo erano prima e non colgono l’àncora di salvezza che ha gettato per loro, con il Suo Sacrificio, il mio nemico. Disprezzo quello che posso fare e proporre di fare e disprezzo l’uomo che compie e mette in pratica quello che propongo. Dio mi ha detto: «Perché hai fatto questo, sii maledetto fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali dei campi! Tu camminerai sul tuo ventre, e mangerai polvere tutti i giorni della tua vita. E io porrò inimicizia fra te e la donna, e fra la tua progenie e la progenie di lei; questa progenie ti schiaccerà il capo, e tu le ferirai il calcagno» (Gen 3, 15-15). La mia nemica è proprio Lei. Quella Donna Santissima, la Nuova Eva, che accettò con umiltà il messaggio che gli diede il mio ex collega Gabriele. Da quell’istante, Lei è diventata la mia nemica. Quando accettò con obbedienza e umiltà la volontà di Dio e disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto» (Lc 1, 38). Ma abbiamo visto com’è andata a finire, almeno fin qui. Li ho costretti ad occuparsi delle cose terrene: della disoccupazione, della povertà materiale, dei migranti, della politica degli uomini. L’anima? L’hanno cancellata. La fede? L’hanno annientata. Quel «Vattene, satana!» sentenzia la mia condanna. Fino alla fine dei tempi. Gesù vuole dire agli uomini di non dialogare con me. Di prendermi sul serio. Di perseverare nella lotta contro di me. Dice la Sacra Scrittura: «Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita» (Ap 2, 10). A patto di pentirsi! Se non si considera il pentimento, si abolisce anche il peccato, che è una scelta cosciente. Il problema della nostra vita è solo uno e se lo risolviamo nulla ci può turbare. Il problema è la FEDE. È quanta fede abbiamo”. E qui arriviamo alla conclusione a cui arriva Danilo Quinto: “Questa generazione corrotta dal peccato non può divenire consapevole – da sola - che l’«andrà tutto bene» non dipende da lei. Dipende da Dio. Dobbiamo guardare a Dio perchè anche noi, ciascuno di noi è colpevole, in quanto macchiato dal peccato originale. Dobbiamo espiare quel peccato. E cosa disse 103 anni fa la Santa Vergine Maria ai tre pastorelli di Fatima? «Penitenza, penitenza, penitenza», la conversione, che passa attraverso il Suo Cuore immacolato la Santa Vergine Maria, la chiede a La Salette, a Fatima, alle Tre Fontane. La Madonna, su questa terra, ci vuole forti, ostinati, credenti. Combattivi e non remissivi. Martiri, se necessario.”. Il Peccato Nostro personale e quello Pubblico è ciò di cui  la Vergine Maria ci chiede di pentirci per evitare i castighi di Dio… e qui si apre un altro grande tema … quello dei castighi di Dio… ma Dio castiga? E allora leggiamo anche questo breve articolo di Riccardo Barile dal titolo eloquente: “Castigo di Dio, ma per salvarci”… no non aggiungo altro perché ci sarebbe troppo da dire e poi l’articolo è chiaro per chi vuol capire… ci ricorda il diluvio universale, Sodoma e Gomorra, il castigo a Davide dopo il suo adulterio e omicidio, e termina ricordando le parole di Dio: “Dio «non vuole fare vendetta di noi, ma è a scopo di correzione che il Signore castiga quelli che gli stanno vicino» (Gdt 8,27)”  e ancora: In realtà l'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell'ingiustizia (Rm 1,18)”, e ancora: “Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore e non ti perdere d'animo quando sei ripreso da lui; perché il Signore corregge colui che egli ama e percuote chiunque riconosce come figlio. È per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non viene corretto dal padre?” (…) Potrei elencare altri passi della Bibbia ma voglio terminare con: Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui (Gv 3, 16-17)”. Amen.


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Come spesso faccio, voglio ora aggiungere una selezione di articoli del prof. Francesco  Lamendola, scrittore ben conosciuto da chi frequenta questo sito; per chi invece non lo conoscesse rimando alla sua biografia che potrà leggere QUI; scrittore prolifico e versatile, nei suoi scritti tratta di filosofia, arte, storia... e anche (naturalmente) di religione, e infatti gli articoli da me scelti trattano in prevalenza di Chiesa, cristianesimo, religione e fede. 

Chi volesse approfondire la conoscenza di questo autore lo potrà fare visitando il suo sito: http://www.accademianuovaitalia.it. La selezione di articoli da me scelti, eccoli invece qua sotto pronti per una facile lettura o per essere scaricati sul vostro dispositivo. Buona lettura.


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Selezione di articoli del mese di dicembre 2019
del prof. Francesco Lamendola:
Selezione di articoli del mese di gennaio 2020
del prof. Francesco Lamendola:
Selezione di articoli del mese di febbraio 2020
del prof. Francesco Lamendola:


Un piccolo spazio lo riservo (quasi) sempre all'amico Catholicus che periodicamente mi manda qualche suo lavoro, come in questo caso una selezione di articoli da lui scelti dal titolo:

Catholicus 
Il duplice inganno politico e religioso
Leggi   -   Scarica


Anche in questo post voglio proporvi, da ascoltare e meditare, alcune omelie di padre Giorgio Maria Farè, anche lui nostra gradita e amata conoscenza che potrete ascoltare anche dal suo sito: www.veritatemincaritate.com, sono meditazioni DOC, vere e aderenti alla Parola che la Santa Chiesa ha udite da Gesù e che ha custodito e tramandato, senza aggiungere o togliere nulla (Apocalisse 22,18-19).


Che senso ha essere religiosi e non avere amore

Si e sfiniti quando non si ha un punto di riferimento

Siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe

Nel giorno del giudizio Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi

Il riposo consiste nell'esercizio rigoroso del proprio essere

Il Timor di Dio

La priorita della preghiera sulla carita

La vera conoscenza di Dio e la fedelta al Pastore del piccolo gregge

La tentazione e il crogiolo della fede

La perfezione unica via

Il gusto delle cose del Cielo

L istituzione dell Eucarestia. Li amo sino alla fine

S. Atanasio, la purezza e la fedelta alla Dottrina Cattolica, fino alla fine

Adorare Dio il senso dell essere Cristiani

La perfetta unita si realizza solo davanti all Eucarestia

Adulterio. L alternativa corrotta del Matrimonio

La Misericordia va meritata. La cura per la Santissima Eucarestia

Restare uniti a Gesu

La mia fede e davvero autentica

La preghiera unica nostra speranza di vittoria







E proprio nel giorno in cui la liturgia della Chiesa latina commemora i Sette dolori della Santissima Vergine che "QUALCUNO" si permette di negare a Maria stessa il titolo di Corredentrice facendo sussultare il popolo cattolico. Ella non è solamente la prima redenta, la discepola fedele fino alla fine, la Madre che piange sui dolori del Figlio. Di lei è scritto che “stabat iuxta crucem Iesu”, offriva il Figlio unigenito, e se stessa insieme con Lui, come un nuovo Abramo che immola il vero Isacco ed offre la sua obbedienza ed il suo dolore a Dio. E’ tempo di gettarsi alle spalle questo minimalismo mariano, il quale, nascondendosi dietro la volontà di onorare Cristo, finisce per fare esattamente il contrario. «Maria, pur concepita e nata senza macchia di peccato, ha partecipato in maniera mirabile alle sofferenze del suo divin Figlio, per essere Corredentrice dell’umanità» (Giovanni Paolo II, 8 settembre 1982).   Sì, Maria è Corredentrice - Luisella Scrosati - https://lanuovabq.it